Lo sport come strumento di cura, oltre che veicolo di inclusione e di partecipazione


Lo sport come strumento di cura, oltre che veicolo di inclusione e di partecipazione

Il 7 luglio 2025 si è tenuta, presso la Sala Meuccio Ruini del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), la tavola rotonda “Lo sviluppo dei diritti umani tramite lo sport”, promossa dall’Area Responsabilità Sociale della Lega Nazionale Dilettanti insieme ai suoi referenti regionali.
L’evento è stato presenziato dal Social Football Summit (SFS), una realtà consolidata che racconta la funzione sociale per la football industry.
L’incontro è stato un’occasione per consolidare la funzione dello sport come veicolo di inclusione, di diritti di cittadinanza e di partecipazione ma anche come strumento di cura.

Lo sport come veicolo di inclusione, di diritti di cittadinanza e di partecipazione

“Il CNEL ha deciso di dare un’importanza particolare al tema dello sport di squadra come veicolo di inclusione, di diritti di cittadinanza e di partecipazione. – ha affermato il segretario generale Massimiliano Monnanni – In un’audizione svoltasi a inizio Consiliatura davanti alla Commissione d’inchiesta sulle periferie, presieduta dall’Onorevole Battilocchio, non a caso il Consiglio ha posto una particolare attenzione proprio sul ruolo che lo sport di base può svolgere come aggregatore di energie e di partecipazione, nonché come strumento per la ricostruzione del tessuto sociale delle periferie”.

Lo sport come strumento di cura

Durante l’incontro il segretario generale Massimiliano Monnanni ha affermato anche: “Un altro aspetto fondamentale di cui il CNEL si sta occupando è la valorizzazione dello sport come strumento di cura. Esistono diverse iniziative legislative in Parlamento volte al riconoscimento dello sport e di alcune attività sportive come prescrivibili dal Servizio Sanitario Nazionale.
Questo nell’ottica di prevenire i costi di ospedalizzazione che impattano sul sistema sanitario”.

Sono molteplici le richieste di adozione di misure finalizzate a introdurre nel Servizio Sanitario Nazionale la possibilità di prescrivere e somministrare programmi di esercizio fisico strutturato per i pazienti affetti da patologie cronico-degenerative e per i cittadini più esposti ai fattori di rischio.
La finalità di tali iniziative è quella di considerare l’attività fisica come una vera e propria strategia di salute pubblica, per migliorare la qualità di vita dei pazienti.
La prescrizione sarebbe prevista da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta sia a persone che presentano fattori di rischio, sia a persone affette da condizioni patologiche.

Pertanto, lo sport, sotto ogni forma di attività fisica, è una buona pratica a tutte le età e ha l’importante funzione di prevenire alcune patologie e curarle, là dove è possibile. Un aiuto solido sia per il corpo che per la mente.
Lo sport come strumento di cura, oltre che veicolo di inclusione e di partecipazione